Presentazione de ” La Sibilla delle Erbe “: comunicazione in sinergia di esperienze e idee di vita vera

C’è più emozione nel presentare il proprio libro o quello di un amico?

Per quello che mi riguarda le cose si equivalgono. Se, infatti, parlare del tuo lavoro a un pubblico di potenziali lettori è una cosa estremamente coinvolgente lo è altrettanto interpretare il pensiero di qualcuno, altro da te, che ti ha chiesto di aiutarlo a introdurre al mondo intero la sua ultima creazione. Semplicemente perché in un processo scrittorio non c’è posto per i compartimenti stagni. E può capitare che tenere a battesimo un libro diventi un ottimo pretesto per parlare anche di te stesso, della vita e della gente.

In questo post riporto integralmente il mio intervento nella presentazione del 5 agosto 2012 de La Sibilla delle Erbe, Tracce edizioni, biografia di Maria Sonia Baldoni, naturista, a cura di Michele Meomartino che ringrazio di cuore per avermi offerto nuovamente occasione di parlare di progettualità femminile e non solo.

Buona lettura.

Dal Blog di Maria Sonia Baldoni:

“ Lavora come se non avessi bisogno di denaro. Ama come se nessuno ti avesse mai fatto soffrire.

Balla come se nessuno ti guardasse. Canta come se nessuno ti ascoltasse. Vivi come se il paradiso

fosse sulla Terra. “

Paulo Coelho

Buonasera a tutti.

Il mio primo pensiero per Michele, che oggi ci presenta la sua neonata creatura scrittoria e la mia piena condivisione empatica per lui perché presentare un libro per un autore è come aprire la porta della propria dimora al mondo intero. In questo caso Michele raddoppia la sua ospitalità condividendo con noi presenti questo momento con naturalità e convivialità, come è sua abitudine.

E poi le mie considerazioni sul suo lavoro.

Ho letto con attenzione la storia della Sibilla delle erbe, con una curiosità tutta femminile che si è trasformata in ammirazione profonda per una donna che ha saputo, ha avuto il coraggio di operare scelte decisamente singolari e controcorrente. Il passaggio da promoter finanziaria e assicurativa a raccoglitrice di erbe è già di per sé la chiave di volta di un’esistenza fuori dal comune fatta di profondità, di naturalità ma anche di esercizio di buone pratiche etiche, con una sensibilità che mi sento di definire tutta femminile. Quella che è nella dotazione di serie di tutte noi Donne, a patto che ci si premuri di esercitarla attraverso un uso equilibrato di buonsenso e capacità di intuizione e, soprattutto, di traduzione pratica, concreta, di idee innovative quanto semplici che in Maria Sonia confluiscono tutte nel riappropriarsi con amorevolezza di se stessa, in una visione olistica di benessere psicofisico che è l’unica possibilità che ci resta, oggi, per vivere con dignità e serenità.

Ciò che Maria Sonia ha inteso fare sino a ora, con grande forza non scevra in alcuni momenti da sofferenza, certamente con estrema consapevolezza.

Una delle frasi che mi piace accostare alla progettualità femminile è quella secondo la quale non c’è rivoluzione senza donne. Ed è ciò che Maria Sonia ha scelto di compiere a un certo punto della sua vita mettendo a frutto le sue potenzialità e l’intimo legame che da sempre, sin da piccola, l’ha accomunata alla natura sino a diventare, per definizione di quanti la conoscono, ” emblema vivente della Madre Terra “, origine e punto di riferimento forte per molti di coloro che hanno avuto la possibilità di incrociare il suo cammino. Scardinando equilibri preesistenti, operando scelte di vita estreme che l’hanno portata a rimodulare la sua progettualità di continuo, accettando con semplicità l’imponderabile e trasformandolo in occasione di crescita.

Un’altra cosa che mi ha colpita è l’immensa capacità rigeneratrice che ai miei occhi l’ha da subito connotata come Donna dalle mille stagioni. Nel percorso esistenziale di Maria Sonia ogni istante vitale è funzionale e propedeutico alle scelte passate e future così come la natura nella sua ciclicità temporale accoglie con pazienza e accortezza le cose del mondo: dall’apparente immobilità invernale che è preludio dell’esplosione di colori, suoni, profumi estivi alla primavera che è rinascita e all’autunno che è lenta evoluzione, cambiamento e preparazione alla stasi, alla riflessione e meditazione caratteristiche dei mesi freddi. In un esercizio forte ma al tempo stesso pacato di naturalità che è stato punto di forza dei nostri antenati e che il prevalere di una certa razionalità fine a se stessa ci ha fatto accantonare, a mio avviso immeritatamente e con profonda ingratitudine, spesso soffocando quanto di più intimo e di più genuino era stato accumulato attraverso l’esperienza sostanziosa di chi ci ha preceduti. Negando e soffocando anche le immense potenzialità di mente e cuore che ciascuno di noi spesso ha in sé inespresse e che, volendo!, ha pieno diritto di esercitare.

Un’ultima considerazione.

Sulla finalità della scrittura, intesa come comunicazione potente di significato al di là della parola in sé e dell’esercizio di stile.

Da convinta assertrice della parola ( e quindi pensiero espresso ad alta voce! ) che diventa azione concreta mi piace considerare anche la scelta compiuta da Michele nell’incentrare questo suo ultimo lavoro su una personalità magnetica, carismatica quale è quella di Maria Sonia Baldoni.

Nulla capita a caso.

Il messaggio delle memorie di Maria Sonia raccolte da Michele assieme alle tante testimonianze di amici e conoscenti che hanno percorso un tratto esistenziale al fianco di questa donna straordinaria, ripeto, nella sua estrema essenzialità, è che non tutto è perduto.

Che a ciascuno di noi è offerta di continuo la possibilità di crescere e migliorare, individualmente ma anche nel confronto con l’altro; in maniera costruttiva con esercizio di semplicità, perché nel quotidiano gli altri, che ci piaccia o no, sono specchio di ciò che noi realmente siamo.

Un messaggio di rinascita, questo, che faccio mio, augurando a ciascuno di noi di coltivare con energia positiva il proprio personale “Giardino delle erbe”, ben calati nel presente con uno sguardo all’orizzonte, mettendo nel contempo a frutto con serenità e accettazione piena, compiuta, quello che della nostra vita passata è stato, punti di forza e fragilità. Convogliando le energie migliori in qualcosa di fattivo, che sia fonte di arricchimento proprio e altrui. Consapevoli di quello che siamo e dei riflessi, inevitabili, che produrremo su chi è di fronte a noi.

Accettando, come Maria Sonia ci ha insegnato, con determinazione e speranza le sfide della vita, come pretesto e catalizzatore di crescita incessante. Verso il bello, verso il buono.

Grazie.

L. Guida

Montesilvano (PE), Circolo Culturale OliS, domenica 5 agosto 2012

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Autore: luciaguida

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