L’è ‘n gran bel Proust! Oggi in compagnia di Lucia Guida.

di luciaguida

Un’intervista sui generis del 21 novembre 2015 di Gaia Conventi, scrittrice e blogger ferrarese, alla sottoscritta sul suo blog “Giramenti” . Con leggerezza (ma anche no!)  si parla di cose importanti e altre che lo sono un po’ meno. Nella vita, scrittoria e non.
Buona lettura e a presto

L’È ‘N GRAN BEL PROUST!

L’è ‘n gran bel Proust! Oggi in compagnia di Lucia Guida.

Torna “L’è ‘n gran bel Proust”, oggi pigliamo uno spritz con Lucia Guida: «Acquario ascendente Gemelli, nativa di S. Severo (FG), vive e lavora a Pescara come docente di Lingua Inglese. Ha pubblicato racconti brevi in collane di autori vari e come solista per Nulla Die nel 2012 la raccolta di racconti Succo di melagrana e poi nel 2013 il suo romanzo d’esordio La casa dal pergolato di glicine. Cura un blog nella piattaforma di WordPress, una pagina di autrice su LiberArti Reader Social Artist e due pagine dedicate ai suoi libri su Facebook. È alla ricerca dell’editore e dell’uomo ideale ed è pronta a scommettere su chi dei due incontrerà per primo».
Donna interessante, mi spiace non poterla sposare e pubblicare… ma voi candidatevi. Anche per rispondere al Questionario di Proust, ovviamente.

Il Questionario di Proust e Lucia Guida

1. Qual è il colmo della miseria?
Sforzarmi di essere semiseria. Io sono serissima, sempre e comunque.

2. Dove le piacerebbe vivere?
In un paese caldo d’estate. In un paese nordico d’inverno. Giusto per contraddire i meteopatici e le signore di età alle fermate dell’autobus.

3. Il suo ideale di felicità terrena?
Nutella a colazione, pranzo e cena. E una bilancia compiacente come alleata.

4. Per quali errori ha più indulgenza?
Per i miei, manco a dirlo. E per quelli dei miei amici.

5. Qual è il suo personaggio storico preferito?
Anita Garibaldi, donna assai paziente col suo Giuseppe. La pazienza non è mai stata il mio forte con gli uomini.

6. I suoi pittori preferiti?
Kandisky, lo trovo molto trendy e bonton. Perfetto nei salotti bene cittadini.

7. I suoi musicisti preferiti?
Quelli ascoltati nei salotti bene di cui sopra. Fanno molto pendant con la pittura astratta.

8. Quale qualità predilige in un uomo?
La concretezza. Se ho voglia di giocare con le parole, so benissimo farlo da sola.

9. Quale sport pratica?
Relaxing a oltranza sul divano di casa. Almeno per tre serate a settimana.

10. Sarebbe capace di uccidere qualcuno?
Sì, se fosse possibile farlo con un sorriso a trentadue denti.

11. Qual è la sua occupazione preferita?
Prendere in giro con intelligenza e ironia la gente. Ma solo quella che se lo merita.

12. Chi le sarebbe piaciuto essere?
Giovanna d’Arco. Senza rogo, però. Sono intollerante all’odore della legna bruciata.

13. Qual è il tratto distintivo del suo carattere?
La tolleranza zero verso i rompiscatole (ma non lo diciamo all’uomo di cui sopra…).

14. Qual è il suo principale difetto?
Sono troppo buona. Lo dico sul serio, eh…

15. Qual è la prima cosa che la colpisce in un uomo?
Diciamo che degli uomini ho una visione d’emblée. In genere è alla fine che focalizzo i particolari. Alcune volte porta bene, altre un po’ meno.

16. Qual è il colore che preferisce?
Azzurro grigiolino e grigio azzurrino.

17. Qual è il suo fiore preferito?
Il crisantemo. Posso giocare a “m’ama, non m’ama” più a lungo e con più soddisfazione.

18. Quali scrittori preferisce?
Quelli maledetti e maledettamente bravi.

19. Quali poeti?
Quelli malinconicamente poetici.

20. Quali sono i suoi nomi preferiti?
Debora, Pamela per le femminucce. Mi piaceva moltissimo giocare con le Barbie da bambina.
Per i maschietti vado sul tradizionale: Asdrubale e Aristide, adoro le allitterazioni.

21. Che cosa, più di tutto, detesta?
La semplicità. Amo tutto ciò che è complicato. Se non è dannatamente complicato non fa per me: nella quotidianità spicciola, in amore, nella scrittura.

22. Quale talento naturale le piacerebbe possedere?
Saperle raccontare con sapienza ed essere creduta a ogni battito di ciglia. Un talento che non ho ancora imparato a coltivare. Ma prometto d’impegnarmi a farlo. Nella vita bisogna sempre tendere a migliorarsi.

23. Crede nella sopravvivenza dell’anima?
Ci credo e questa è la mia peggior condanna. O forse salvezza, se questo significherà riuscire a togliermi qualche sassolino dalla scarpa in versione esoterica

24. Di che morte vorrebbe morire?
Dolce, dolcissima: affogata in un mare di panna screziata di cioccolata fondente e croccantino.

Gaia Conventi

 

L’intervista originale la potete trovare qui

 

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