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Tag: Amarganta

Ritratto di famiglia

In ogni famiglia ci sono sempre un rituale o una tradizione da rinnovare di generazione in generazione celebrando la vita e l’innocenza attraverso un ‘filo sottile di seta’(cit.).
Ne parlo in versi in una poesia tratta dalla mia silloge “Interlinee”, Amarganta (2018) intitolata “Ritratto di famiglia”

Buona lettura e a presto

 

Ritratto di famiglia

 

Da almeno

tre generazioni

nel guardaroba

delle donne della mia famiglia

c’è sempre stato

un abitino della festa

dal corpetto

a punto smock.

Una nuvola

di mussola

fiorata o a tinta unita,

decorata

ad altezza di cuore

dalle mani sapienti

di ricamatrici

amorevoli.

Abiti eleganti

per incorniciare

tre sorrisi

legati l’uno

all’altro

da un filo sottile di seta:

fiori in boccio

il mio

e quello di mia madre,

fiore generoso

aperto alla vita

senza remora alcuna

quello di mia figlia.

Lucia Guida

 

 

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“Ducklings”, John Everett Millais (1889)

Cosa bolle in pentola

Chiedo venia se ultimamente aggiorno col contagocce questo mio pezzetto di  vita virtuale autorale; sono il mio solo e unico ufficio stampa e talvolta ho poco tempo per  far fronte a tutto. Però continuo a esserci.

Ho, tuttavia, belle cose da condividere con chi con disponibilità continua a seguirmi lungo questo percorso fatto, forse, più di mondo concreto che di mediaticità.

Il 3 novembre 2018 in quel di Chiari (BS) il mio ‘Romanzo Popolare’, Amarganta, 2016, riceverà il Marchio Microeditoria di Qualità per la narrativa assieme ad altre opere  partecipanti al concorso omonimo che si sono distinte per il loro valore contenutistico, stilistico ed editoriale. Il Premio è inserito nella Rassegna della Microeditoria Italiana che annualmente si volge a   Villa Mazzotti Biancinelli sempre a Chiari (Brescia)

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L’11 novembre 2018 presenterò ‘Interlinee’ nell’ambito degli eventi letterari L.o.c. del FLA 2018 Festival di Libri e Altrecose a Pescara presso il Circolo Aternino. Relatrice Daniela D’Alimonte.

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‘Interlinee’, mia silloge di poesia, è stata di recente battezzata presso la libreria I Luoghi dell’Anima di Pescara  in una presentazione che è stata connubio di musica, conversazione e recitazione a cura mia, della critica letteraria Arianna Di Tomasso, di Tiziana Di Tonno, attrice, e del M° Vittorio Luciano Di Bernardo

 

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Dietro, infine, consiglio di mia figlia, pubblicitaria migliore di me stessa di quanto lo sia io, ho finalmente creato dopo la pubblicazione del mio quarto libro da solista la mia pagina di autrice su FB. Se avete voglia di curiosare, la trovate qui.

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Un grazie di cuore per esserci.

A rileggerci e risentirci presto.

Lucia

Interlinee

 

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Parlare della nascita di una nuova creatura scrittoria è sempre una cosa bella.
A settembre è nata “Interlinee”, silloge di poesie per i tipi di Amarganta, grazie alla fiducia di Cristina Lattaro, editora in Rieti. Un debutto in versi finalmente da solista e non più in antologie di autori vari.

Per una prosatrice come me è una grande emozione darne qui notizia.
Attraverso le mie liriche, raggruppate in cinque nuclei tematici ( I buoni propositi, I paradisi perduti, Le dediche in versi, Gli appunti di viaggio, Miscellanea), racconto di me, della mia visione della vita, delle notazioni di cronaca prese durante i miei voli, della semplicità complessa di una vita fatta di piccoli ma significativi particolari. In un percorso di crescita in cui sforzarsi di agire con levità è, forse, la molla propulsiva migliore per andare avanti.

Un’occasione specialissima per osservare il mondo fuori e dentro di me, in compagnia di tutti i lettori che vorranno accompagnarmi in questa nuova impresa iniziata in punta di piedi ma con la forza e la tenacia di chi tenta una strada non semplice né scontata.
Naturalmente vi terrò aggiornati sul prosieguo di quest’avventura.
Nel frattempo, se ne avete piacere, “Interlinee” potete trovarla qui e qui.

A rileggerci presto

 

Lucia

 

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Presentazione d’autore: “Grazie di te” di Francesco Pomponio

Zeb e Anna e sono i protagonisti di ‘Grazie di te’, edito da Amarganta  a settembre del 2016 a firma di Francesco Pomponio, autore al suo terzo romanzo, il primo per questa casa editrice.
Il libro narra una storia d’amore, dai suoi timidissimi prodromi sino alla fine. Una storia di sentimenti e di persone in cui confluiscono le esperienze di vita dei suoi protagonisti, costretti loro malgrado a un’espiazione lenta di colpe mai commesse e a dover fare  i conti con un bel fardello esistenziale e con avvenimenti che tendono a metterli a dura prova nel corso dell’intera narrazione.

Zeb è un autotrasportatore che si è fatto da sé e che può gestire la sua vita, anche professionale, senza rendere conto a nessuno se non a se stesso; un cane sciolto che a un certo punto del cammino incontra Anna, all’apparenza personaggio etereo, una cameriera di uno dei tanti hotel che lui è costretto a bazzicare per motivi di lavoro. Con estrema pazienza, ma anche con la determinazione che lo ha contraddistinto nelle tante vicissitudini della sua vita, costruita pezzo dopo pezzo da solo, dopo un’infanzia durissima che lo ha segnato ma che non gli ha fatto perdere il senso d’orientamento, ( come, invece, è accaduto per molti dei suoi ex compagni di borgata), Zeb decide di rivoluzionare le sue giornate cambiando dimora e lavoro pur di poter restare al fianco della donna di cui si è innamorato, prendendosi totalmente carico dei sospesi che la affliggono e accettando di condividerli in toto, nella buona e nella cattiva sorte, nonostante le fasi altalenanti della loro relazione.

L’uomo si costringe ad acconsentire anche al fatto che Anna, a un certo punto, stabilisca di allontanarlo dalla propria vita; lo fa consapevole che il loro destino sarà sempre legato a doppio filo. Una dedizione totale che alla fine darà il giusto frutto con gli interessi, facendo comprendere alla donna tutta l’importanza rivestita dalla presenza costante e mai ingombrante di lui.

La narrazione è condotta in terza persona toccando momenti corali costellati dai numerosi personaggi di secondo piano ma assolutamente funzionali alla storia, che hanno il pregio di enfatizzare le caratteristiche dei due protagonisti, fornendo ottimi ganci scrittorii per il prosieguo della vicenda.  Ottimamente curati ed estremamente verosimili, come del resto è d’abitudine per Pomponio, i dialoghi, venati dall’ironia di Zebedeo che non perde occasione per fornire al lettore perle di buonsenso e saggezza, e dall’essenzialità della sua compagna, meno propensa a fornire ricette di vita forse perché più pronta ad agire anche a costo lasciare troppo spazio alla propria impulsività.

 

L’autore

 

Francesco Pomponio, nato in Abruzzo, ha vissuto a Roma per tutta la vita. Attualmente vive fra le montagne, anche se comincia a odiare la neve. Scrive da quando aveva 18 anni, ha cominciato con racconti per poi arrivare ai romanzi. Ha pubblicato una raccolta di racconti dal titolo “La macchina del tempo esiste già” e due romanzi: “La lavagna di Amerigo” e “Soave sia il vento”. Ha tre romanzi inediti e ne sta scrivendo un altro. Considera il lettore il vero protagonista di ogni storia e cerca di raccontarne di interessanti, dove succede qualcosa, popolate da personaggi unici, come uniche sono le persone. Attualmente si occupa di tecnologia e organizzazione di eventi per aziende. Scrive nei ritagli di tempo, ogni giorno una sola pagina alla volta, quando va bene due. Non aspetta l’ispirazione, scrive per sapere come la storia andrà a finire. Corregge molto, ma spera di avere la capacità di capire quando molto diventa troppo.

Francesco Pomponio, Grazie di te, ISBN 978-153724146-3  € 13,00

 

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Presentazioni d’autore: “Darkside” Federica Gnomo

Il romanzo

“Darkside” è la seconda fatica scrittoria da solista di Federica Gnomo, pseudonimo di Alessandra Gaggioli, architetto, blogger e scrittrice.

Il libro di quest’autrice non si incasella prevalentemente in nessun genere letterario ma è la riuscita fusione di un romance con un’opera di sci-fi, evidenziando le qualità migliori di entrambe le predette categorie.
Narra la storia di Breeze, pluriomicida, costretta a vagare su una zattera spaziale alla ricerca di un essere umano che possa assumersi la responsabilità di redimerla facendosene carico e provando a riabilitarla per il resto dei suoi giorni; di Thomas, emblematico comandante di navicella spaziale e di Vegan, infermiera di bordo e amante di quest’ultimo.
Non dirò nulla della trama se non per evidenziare come alla fine questa sia mero pretesto per parlare di una storia d’amore sui generis, al di là del tempo e dello spazio, come solo la Gaggioli sa fare, partendo da situazioni soltanto all’apparenza banali (una vittima in cerca di un eroe che si ‘appropri’ di lei non soltanto dal punto di vista letterale per riconvertirla all’amore e alla vita)  approfondendo trama e intreccio da angolature decisamente originali.
La storia di quest’eroina dal nome evocatore di freschezza e di leggerezza non è affatto semplice.
In realtà il suo destino, marcato da un aspetto fisico opulento che non sempre le consente vita facile, è anche appesantito da una sorta di ‘maledizione affettiva’: quella che le dà modo di sopravvivere soltanto appropriandosi dell’energia vitale di chi accetterà di stare con lei.

Attraverso una serie infinita di colpi di scena in cui il prosieguo è solo in minima parte immaginabile, Breeze riuscirà a riconquistare l’amore verso se stessa e verso Thomas per tentare di reinvertarsi una nuova vita sul pianeta Terra assieme al suo compagno e a una micia dagli occhi violetti che le mostra da subito simpatia e attaccamento ricordandole con grande precisione qualcuno di una vita passata che ha deciso di sacrificarsi perché lei potesse finalmente avere un’opportunità esistenziale certa.

Lo stile di Alessandra è essenziale ed estremamente scorrevole anche in quei passaggi in cui vengono trattate problematiche delicate come quella dell’incesto o della violenza sessuale, mai affrontate con inutile dovizia di particolari. Suggerite, invece,  in punta di piedi perché il lettore se ne possa ricavare un’idea personale.

Valore aggiunto per questo romanzo è, infine, dato dall’essersi piazzato in finale nel torneo “Io Scrittore” qualche anno fa, ricevendo il favore e il plauso degli altri concorrenti.

 

L’autrice

Nata a Viterbo Alessandra Gaggioli, alias Federica Gnomo, si è laureata con lode in Architettura e Restauro a Firenze dove  ha vissuto  per molti anni. Ha avuto diverse esperienze di lavoro e di impegno sociale come architetto, direttore d’azienda nel tessile, direttore di piccola casa editrice per due anni, direttore provinciale Fismo (federazione italiana moda) e tenente di Croce Rossa Italiana. E’ sposata e ha una figlia scrittrice, Dorotea De Spirito. Vive in campagna con due cani. Ama leggere da sempre, soprattutto romanzi classici e storici e autori di altre culture e ama cucinare. Da tre anni è redattrice della rubrica cucina del magazine on line  Lovvy.it  e ha pubblicato ricette per i due libri di Cotto e Mangiato, editi da Fivestore.Il suo primo vero romanzo, Il ragazzo alla pari, commedia rosa leggermente hot, è uscito per Gremese editore, nel maggio 2013.

Federica Gnomo, Darkside, ISBN 978-88-99344-02-3 € 11,00

 

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NB: Il link originale della presente recensione è qui