L’amore vero per la scrittura: incontro senza filtri con la scrittrice Lucia Guida

In attesa di novità editoriali da parte mia ecco una bella intervista di quattro anni fa su WP a cura di Ilaria Grasso a un anno esatto dalla pubblicazione del mio “Romanzo Popolare” per i tipi di Amarganta.
È bello pensare come riguardo alle cose importanti della vita e della scrittura io la pensi esattamente nello stesso modo
Buona lettura a tutti
A presto

Lucia

 

Liberi Libri e non solo

lucia-new-2Oggi sul mio blog è venuta a trovarmi una carissima amica ed una grande scrittrice, che ho accolto con grande trepidazione ed entusiasmo: si è raccontata, come sempre, con sincerità e senza filtri.

Come è avvenuto il tuo incontro con la scrittura?

In modo piuttosto comune a molti altri autori. Ho iniziato con un blog nel 2007 nella community di libero e poi, a partire dal 2008, ho tentato la strada dei concorsi letterari nazionali di scrittura. Il primo piazzamento l’ho ottenuto in un premio di narrativa organizzato dalla biblioteca di Capoterra (CA) con un racconto elaborato sul ricordo del primo giorno di scuola di un mio amico. Una storia a cui sono ancora oggi molto legata. È stato il mio esordio letterario ufficiale e mi ha spinta a continuare per questa strada. Nel 2011 ho pubblicato per la prima volta da solista per la casa editrice Nulla Die di…

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Un anno e una vita fa

Esattamente un anno fa io e mia figlia Roberta eravamo in viaggio per Sevilla desiderose di goderci un weekend lungo ritagliato con fatica tra i vari impegni di entrambe, all’epoca medico AVIS addetto ai prelievi e io docente nella scuola pubblica statale della mia provincia.
Sevilla era nella wishlist di tutte e due: per lei era la vacanza dell’estate precedente sfumata per vare ragioni e per me un desiderio coltivato a lungo dai tempi in cui lavoravo come docente di lingua italiana a Madrid.
Partimmo con un po’ di pensosità. In aeroporto e sul volo su cui ci imbarcammo a Roma c’era già chi indossava guanti e mascherine chirurgiche sull’onda delle prime notizie relative alla diffusione dell’epidemia di covid19.
Furono giornate strane e un po’ surreali.
La città ci accolse con spensieratezza. Pareva quasi che fossimo su un’altra dimensione in cui non c’era posto per una qualsiasi avvisaglia della catastrofe sanitaria a cui tutto il mondo sarebbe andato incontro di lì a poco. Da sabato 22, però, fummo tempestate da bollettini sanitari provenienti dalla Lombardia e in apprensione per Emanuele, mio figlio, studente universitario a Milano.
In quell’istante esatto ogni cosa cambiò prospettiva costringendoci a guardare, sia pure a distanza, la realtà.
Di quella vacanza ricordo il profumo dei fiori di Zagara di cui il centro storico (alloggiavamo nel quartiere di Santa Cruz) era impregnato e che ci accoglieva dall’alba al tramonto. Le serate miti e dolcissime. Le giornate soleggiate e calde di una primavera inoltrata che in seguito non avremmo mai potuto vivere in pieno.
Mi piacerebbe tornare a Sevilla con il cuore più leggero quando tutto questo sarà terminato. Con una consapevolezza in più: di quello che non ho vissuto e del tanto che ancora mi attende.

Real Alcazar de Sevilla, 22th Feb 2020, Gardens – shot by Roberta Di Nicola