Ricette d’Autore – Pane serbo soffice

La mia idea di creatività è quella di un’arte da esercitare davvero a 360° rispolverando antiche virtù e impegnando in contemporanea i cinque sensi in aggiunta a un esercizio di buona manualità.
Cucinare per me e per le persone a me care è un piacere e un privilegio che mi concedo spesso tempo permettendo; essere impegnata ‘con le mani in pasta’ mi aiuta a pensare, a misurarmi con me stessa e a rielaborare con un pizzico di originalità ricette della tradizione nazionale e internazionale. Insomma, mi fornisce una forma di meditazione estremamente pratica, economica e gratificante: anche il piatto meno riuscito è un’occasione per imparare qualcosa in un’ottica migliorativa.
Per queste ragioni a partire da oggi ho pensato di condividere con voi in maniera  sistematica alcune delle mie produzioni culinarie, accompagnandole con mie brevi riflessioni o citazioni famose pertinenti e significative. Il vecchio adagio che recita di come il cibo sia uno dei diletti della vita non può che trovarmi più che concorde. Specialmente se buon cibo, creatività e frammenti esistenziali sono parti essenziali in un unicum vitale che, se in sintonia perfetta, aiuta certamente a stare bene.
Buona lettura e buon lavoro

Pane serbo soffice

Ingredienti per uno stampo a cerniera di 18 cm di diametro :

  • 175 gr. di farina 00
  • 125 gr. di latte fresco intero
  • mezzo cucchiaino da caffè di zucchero
  • 5 gr. di sale
  • 5 gr. di lievito di birra fresco
  • 20 gr. di burro liquefatto freddo per la decorazione
  • semi di sesamo a piacere.

Preparazione

Sciogliere nel latte a temperatura ambiente il lievito di birra e lo zucchero e lasciare riposare per una mezzora il composto ottenuto.
Al termine di questa operazione porre in una ciotola la farina e il sale aggiungendovi il latte ‘arricchito’ di cui sopra e mescolare il tutto con energia per un quarto d’ora sino a ottenere un impasto compatto che verrà lasciato riposare ben coperto un’ora e mezza o comunque fino al raddoppio del volume.
Sistemare, quindi, su una spianatoia la pasta di pane e procedere a suddividerla in sei piccole porzioni che verranno spianate a mo’ di piccole focacce e spennellate solo in superficie col burro liquefatto. In uno stampo precedentemente oliato disporre le sei parti a cerchio in modo che l’una sia aggettante sull’altra, coprire con un panno e lasciar lievitare per un’altra mezzora.

cottura-pane-serbo

ph. credit: misyadotinfo

Decorare, infine, a piacere con i semi di sesamo e infornare a 180° circa, cottura tradizionale.

pane serbo

NB: la dose da me sperimentata è per due, tre persone. Il pane serbo è ottimo da servire in una prima colazione spalmato di burro e marmellata ma è comunque molto versatile in ogni circostanza a tavola.

La citazione:

«Io ci penso ancora ai pomeriggi in cui preparavo per tutti e tre una merenda di pane, burro e zucchero. Mi si riempivano gli occhi nel guardarli mangiare. Tutto era più semplice e dovevamo solo preoccuparci di amarli, accudirli nelle loro necessità quotidiane.»

Guida, L., 2016, Romanzo Popolare, Rieti, Amarganta.

 

Ripartenze letterarie e non.

 

 

41676

ph.credit: eurekastreet.com.au

 

Che la scrittura sia una parte essenziale della mia vita a cui, ahimè, spesso non do il giusto spazio a causa delle contingenze del momento e della mia emotività spiccata (che non mi consente di scrivere se non in situazione di assoluta serenità), credo sia chiaro a chi mi conosce bene.
In questo lungo periodo di ‘riflessione narrativa’, chiamiamola così, non me ne sono stata totalmente con le mani in mano.
Ho ricevuto un paio di proposte di pubblicazione per il mio ultimo romanzo inedito su cui ho molto riflettuto (per me pubblicare bene non è semplicemente pubblicare), partecipato a un concorso letterario nazionale in cui sono arrivata in finale. Contribuito alla realizzazione di due antologie di A.A.V.V., la prima di imminente pubblicazione a cura della Lùdo Edizioni, intitolata “Abbracciamo il mondo” dal taglio positivo e costruttivo incentrata sulla progettualità di tutti noi durante il periodo di quarantena stretta. Il mio secondo contributo sarà di tipo sensoriale ad ampio spettro e verrà edito da una casa editrice abruzzese di cui per scaramanzia non dico nulla.
Un’altra mia storia apparirà a fine settembre nella rubrica “Il sabato del racconto” a cura di Tito Pioli per la Cronaca di Parma di Repubblica.it
Con le dovute accortezze e nel rispetto delle misure di contenimento era bene riprendere dimestichezza nella dimensione pubblica della scrittura. Ciò mi ha, infine, convinta a contribuire attivamente come autrice a un reading letterario nella città in cui vivo e lavoro.
Nella ‘vitadaLucia’ ho cambiato sede lavorativa per mia libera scelta
Ho,poi, ricominciato a viaggiare regalandomi una parentesi breve ma meravigliosa in Sardegna che, ne sono certa, mi offrirà tanti spunti di arricchimento personale oltre che scrittorio.
Insomma, sono consapevole che la vita continui e che sia un peccato non approfittare delle piccole e grandi gioie che offre.
Del doman non v’è certezza, forse mai come in questo periodo. C’è tuttavia la necessità di ricordarci che abbiamo il dovere di sfruttare tutte le possibilità esistenziali che ci vengono offerte. Magari stando bene attenti ad attraversare sempre sulle strisce pedonali col verde al semaforo.

Lucia

 

DSC_0811

Torre delle Stelle, Maracalagonis, (CA), luglio 2020, R.Di Nicola ph.