Il sale caduto non si raccoglie mai del tutto (proverbio spagnolo) – scatti emotivi di una vacanza nella Sicilia occidentale
Quando ad aprile ho progettato questa vacanza con una figlia di continuo super impegnata ma altrettanto disponibile a trascorrere qualche giorno di vacanza con me, non avrei mai pensato a un epilogo così suggestivo. In palio c’era una settimana a Favignana (bellissima ma ad agosto, com’era prevedibile, troppo affollata per i miei gusti) e una giornata di stop a Trapani in attesa di riprendere l’aereo per casa.
Le saline di Nubia hanno rappresentato il giusto compromesso per riconciliarmi con luoghi e paesaggi che avrebbero, forse, meritato di essere visitati in un periodo più incline alla riflessione silenziosa e a temperature più dolci e miti.
Non rinnego nulla della mia vacanza ma aggiungo le Egadi alla mia wishlist vacanziera “di ritorno”: con una promessa ben precisa, soggiornare a Marettimo per godermi il sussurro del mare nella maniera più incontaminata e autentica possibile
Tutto ha avuto inizio in questo edificio ora adibito a museo e un tempo operoso di vita reale e di lavoro incessante dal sapore amaro di sale
in foto, Museo/Mulino del Sale di Nubia (Tp)
Una tegola può proteggere dal sole, dalla pioggia, dalla calura. Nella vita di ciascuno di noi non dovrebbe mai mancare un posto speciale in cui rifugiarci
in foto, veduta delle saline di Nubia dal terrazzo dell’edificio museale
Non c’è vento che tenga se non sai dove andare e cosa raggiungere
in foto l’antico mulinu a stidda, il mulino a stella, in legno, pietra e zinco
Nihil esse utilius sale et sole
(cit.)
In foto, mucchi di sale nella parte finale del percorso di visita di parte della Riserva Naturale Orientata Saline di Trapani e Paceco
Saper guardare oltre è un artificio di vita e resilienza che non dobbiamo mai farci mancare
in foto la Torre di Nubia con le isole Egadi che le fanno da sfondo
A ben vedere la felicità è una cosa semplice
(cit.)
foto di Lucia di uno scorcio del borgo di Marettimo, Egadi (Tp), Italia