Che io sia tra i convinti assertori dello slow writing è cosa risaputa, almeno tra le persone che fanno parte della mia quotidianità più concreta.
Da oggi parte una nuova tipologia di post su questo mio pezzetto di terra scrittoria: quello dei pensieri in volo. Inarrestabili, imprescindibili, autentici. Refoli di vento.
Perché il vento non si può mai ingabbiare.
Buona lettura
Ulivi
Avrei potuto innamorarmi di un salice dall’immagine netta, pulita, riflessa sull’acqua del fiume che tutto porta via, lasciando scivolare i miei pensieri sui suoi rami di un verde tenero e gentile; o di un pioppo svettante e arioso, proteso con speranza verso le nuvole di un cielo brumoso in cui si intravede comunque la luce del sole che verrà. E invece mi sono innamorata di un ulivo dal tronco nodoso e sofferto, contorto. Portatore di una storia millenaria che sa di lacrime, sudore e sangue. Di un albero che ha affrontato le intemperie ed è sopravvissuto con molte cicatrici.
Un ulivo che mostra con pudore le sue foglie aguzze e taglienti solo a chi ha occhi per vederne la tenerezza nascosta. E mani lievi e accorte per accarezzarle.
Lucia Guida

foto di Angelo Villani