In piena pandemia ogni viaggio si affronta con qualche patema in più. Ma era l’occasione di rivedere mia figlia, al momento di stanza in Svizzera dal punto di vista professionale. È diventata un’occasione rubata alle circostanze per conoscere una città, Berna, capitale di stato, dal fascino soffuso ma non di meno incantevole.
Ve la racconto grazie a qualche scatto emozionale.
Buona visione e buona lettura.
Le finestre sono occhi aperti o chiusi sulle cose del mondo.
Sta a noi decidere se utilizzarle o meno e, nel caso decidessimo di aprirle, selezionarne l’ampiezza.
Qui di seguito troverete alcuni scatti miei e di mia figlia Roberta* presi a Siviglia in occasione di un nostro recente viaggio accompagnati da citazioni d’autore indicative delle emozioni e sensazioni che ciascuno di essi mi ha ispirato.
Buona visione e buona lettura a tutti.
Il bello di godere di ampia autonomia personale è poter decidere all’ultimo momento di partire e farlo in fretta e furia, scegliendo di viaggiare in treno per diletto e non semplicemente sull’onda emotiva scatenata da Greta Thunberg e dalla necessità di buone pratiche ecosostenibili.
E così, in molto meno tempo di quanto non si crederebbe, nasce il mio fine settimana trascorso in Svizzera, a Lucerna nell’ottobre di quest’anno. Per voi alcuni scatti alla Lucia’s Way of Life: brevi e intensi, assolutamente non convenzionali o programmati.
Buona visione
Lucia
LISBOA
Cidade branca
semeada
de pedras
Cidade azul
semeada
de céu
Cidade negra
como um beco
Cidade desabitada
como um armazém
Cidade lilás
semeada
de jacarandás
Cidade dourada
semeada
de igrejas
Cidade prateada
semeada
de Tejo
Cidade que se degrada
cidade que acaba
Adília Lopes, in ‘Poemas Novos’ , & etc, 2004
Lucia
Prendi un lungo weekend primaverile post pasquale, aggiungici delle incombenze familiari da sbrigare. Mescola il tutto con molta nostalgia per ciò che è stato e per quello che sarà. Otterrai una narrazione di pancia molto ma molto personale di tre giornate per buona parte trascorse nel cuore di una città fascinosa, ammiccante e seduttiva: Bologna.
Iniziare questo mini viaggio partendo dal giardino di tua figlia e da un ciuffo di tulipani piantati chissà da chi e in quale anno, fioriti con ingenua spudoratezza in un fazzoletto di terra in semi periferia finalmente bendisposto alla bella stagione.
Forza e fragilità femminile tra passato e presente attraverso i 19 poster delle ‘Staffette Partigiane’ in grande formato realizzati sulle bacheche di Via San Giacomo, progetto curato da “Canicola” con la partecipazione di alcune scuole secondarie di I grado di Bologna. Ed è inconfutabilmente e per sempre Liberazione.
Portici bolognesi e icone votive nel centro di Bologna tra sprazzi di nuvole e sole.
Verso l’alto, tra intrichi e torri svettanti.
Ma il cielo ‘è sempre più blu’ (cit.)
Una canzone e un amico per cui scriverla o cantarla.
Prospettive diverse in un solo tramonto prima della sera.
Di Re e Regine. Di antichi amori e splendori. Di vita che va.
Di Bellezza che resta.
Quale cosa migliore celebrare il 23 aprile la Giornata Mondale del Libro con la pubblicazione di un ebook di racconti, i ‘Racconti d’Autore’, ambientati e dedicati ad alcune strutture alberghiere italiane aderenti al circuito dei Golden Book Hotels? A disposizione degli ospiti per un intero anno?
Dalla ‘mission’ del portale ‘Ready to Read’:
‘Ready to Read’ – applicato ai progetti Hotel Stories e Wine Stories – è un nuovo e originale sistema di offerta di lettura d’Autore breve e dinamica, messo a disposizione degli ospiti e clienti di Alberghi e Aziende vitivinicole aderenti ai due progetti.
Essi troveranno – nelle camere o nelle confezioni di vini, nelle hall o nelle sale degustazioni – un elegante cartoncino contenente l’incipit in italiano e inglese (ma all’occorrenza in qualsiasi lingua) di un breve racconto d’Autore, realizzato ‘su misura’ nella forma e nei contenuti per la struttura ospitante.
La conclusione della lettura sarà reindirizzata su dispositivo mobile (smartphone, tablet, notebook) a mezzo del QR Code o del link esteso da copiare evidenziati sul cartoncino stesso.
La lettura sarà interattiva e consentirà di accedere facilmente a ogni contenuto accessorio utile per conoscere in profondità la realtà dell’azienda, la sua storia e la sua identità, i suoi servizi e i suoi prodotti.
(…)
Quest’anno tra gli autori selezionati ci sono anch’io; rappresenterò una dimora d’epoca, ‘Villa La Meridiana’, sita in Santa Maria di Leuca (LE), suggestivo crocevia tra oriente e occidente.
Se ne avete piacere venite a leggere i nostri contributi. Il mio parla di colpi di fortuna, quei coups de chance che permetteranno a Fiorenza, protagonista femminile della mia storia, di fare chiarezza nella propria vita e scegliere con la massima libertà al meglio.
Perché la Fortuna è qualcosa che ci costruiamo in base a felici intuizioni, certamente, ma anche grazie alla concretezza delle nostre azioni.
A presto
Il pdf dell’ebook completo è qui
Metti una figlia che di stanziale ha poco e nulla, sempre in movimento da quando nuotava nel mio grembo.
Aggiungici un internship di Ginecologia e Ostetricia che l’ha portata nella Svizzera Ticinese e fai il quadrato con sua madre, la sottoscritta, per cui ogni richiamo a infilare quattro cose in un trolley e muoversi, non va mai inascoltato.
Otterrai come risultato finale un weekend oltralpe a zonzo tra il sud e il nord di questo paese, ricco di belle immagini e sorprese inaspettate.
Ai più pignoli ricordo che le mie esperienze di viaggio sono frutto di pancia, cuore e solo un briciolo di testa. Assaggi di vita ben lontani dal dettagliato briefing di un viaggiatore consumato.
Buona lettura
A presto
C’è un bon ton scrittorio e letterario da seguire nelle presentazioni di gruppo e da solisti di autori emergenti, esordienti o già noti al grande pubblico?
In questo post provo a parlarne in maniera leggera e con molto buonsenso, senza altri tipi di velleità, a fronte dell’esperienza pluriennale conquistata. Ricordando a chi si diletta di quest’arte che la buona educazione non va mai data per scontata, men che meno in ambito letterario.
Cose da fare (e da non fare) nelle presentazioni letterarie, con riferimento ad autori, relatori e pubblico presente
* Scegliere un buon relatore.
Credo sia una questione di importanza fondamentale, a prescindere dal grado di notorietà che un nome già conosciuto e acclamato potrebbe conferire all’evento come valore aggiunto. Una spalla ben ponderata, entusiasta di ciò che ha letto o comunque empatica è di gran lunga da preferire a un testimonial famoso ma distratto. Incapace di invogliare potenziali lettori all’acquisto e alla lettura della creatura che sta contribuendo a battezzare. Un’ultima cosa: il relatore deve aver letto l’opera che andrà a presentare; sembra un aspetto superfluo da sottolineare ma mi è capitato di assistere a presentazioni in cui era palpabile la non conoscenza di ciò che si andava a illustrare da parte del parlante. E di aver toccato, ahimè, con mano l’imbarazzo dell’autore e la pochezza di chi avrebbe dovuto rappresentarlo al meglio.
* Durata degli interventi
Io continuo a privilegiare la sostanza all’apparenza. Molto meglio una introduzione veloce ed efficace della durata di una ventina di minuti al massimo ( tale è la resistenza di un uditorio di abilità e competenze miste) di una lunga e verbosa lecture dal sapore universitario. Spesso finalizzata a porre in risalto le capacità verbali orali e la presunta conoscenza e sapienza (!) del relatore tralasciando di focalizzarsi sui pregi del libro posto sotto i riflettori. Il protagonismo per interposta persona, e opera, è la cosa a mio avviso più triste che possa accadere a un autore nell’attimo in cui è quest’ultimo a farne le spese: come dire, mi sostituisco allo sposo e con la sposa brindo, danzo e mi complimento con gli invitati nel giro dei tavoli di prammatica. Dimenticando di essere solo ed esclusivamente un partecipante, magari di riguardo, e non già il fulcro di quel piccolo microcosmo. Il che riporta inevitabilmente al punto di cui sopra; rimarcando, se ancora ce ne fosse bisogno, l’esigenza di prediligere compagni di avventura a cui siamo legati da un filo tenace e invisibile e felice di corrispondenza. Al di là dei sicuri vantaggi che potrebbero derivare dallo scegliere un padrino celeberrimo con un filino di opportunismo per l’effetto di risonanza dovuto alla sua presenza.
*Autori partecipanti ad eventi collettivi
A costo di sembrare bacchettona credo che sia preciso dovere di un autore partecipante a un evento collettivo (relativo al proprio libro o a un’antologia a progetto di AA VV ) restare tra il pubblico sino alla fine possibilmente con ascolto fattivo e costruttivo.
Trovo desolante e deprecabile il vezzo di un autore di andar via alla fine del tempo a lui concesso per il suo intervento, abbandonando in corso d’opera i suoi compagni di cordata. E assai poco furbo: è un dato di fatto che le presentazioni aiutino a conoscere gente, a creare nuovi legami, ad ampliare i propri orizzonti. Da qualsiasi punto di vista le si voglia inquadrate sono pura sinergia. E coadiuvano tanto anche a livello di consapevolezza personale in fieri, rappresentando un ottimo metro con cui confrontarsi in un’ottica di miglioramento.
Se ho deciso di aderire a un’iniziativa sarò ben capace di organizzarmi di conseguenza fino alla fine. Le scuse della mamma anziana, dei pargoli da accudire, della casa che potrebbe andare a fuoco perché non ricordo se ho lasciato aperti i fornelli lasciano il tempo che trovano: se avessi davvero problemi seri, probabilmente a quell’evento avrei rinunciato sin dall’inizio. Prendere parte a un evento collettivo è frutto di libera scelta: e allora facciamolo bene. O rinunciamo a priori a farlo. Soprattutto perché non ci ha costretti nessuno in tal senso.
* La tua libertà oratoria e di esposizione termina laddove inizia la mia libertà di autore successivo
Sarebbe opportuno ricordare che in un evento che prevede la partecipazione di svariati autori la tempistica è fondamentale e necessita del massimo rispetto da parte di tutti. Se ho a disposizione dieci minuti è il caso di non sforare anche se sono convinto che possano non bastare. Sarà un bene per l’idea di correttezza che voglio dare di me ( ricordiamoci che la presentazione in alcuni casi è forse l’unica possibilità che l’autore possiede per dare di sé una dimensione pubblica concreta a potenziali lettori. E quindi, se io volessi farmi conoscere e apprezzare, non cercherei di giocare con fairplay? La prepotenza anche verbale lascia sempre il tempo che trova); e parimenti per l’autore che mi segue a ruota: che ha lo stesso sacrosanto diritto di esporre le sue ragioni, le sue idee, le sue riflessioni. Se ho bisogno di un surplus di tempo sarà mia cura organizzare in altra sede una presentazione da solista in cui potrò disporre di tutto il tempo che voglio. Ricordando, magari, che la sobrietà, e la qualità, di un intervento autorale sono sempre da preferirsi per una questione di incisività all’errore di traccheggiare in un’esposizione ripetitiva o, peggio, frammentata in rivoli infiniti,spesso inutili, di sapere ostentato o preteso. Di frequente gratuito ( vedi anche punto due).
* Presenting is fun
Parlare inglese è il mio pane quotidiano e quindi, provocatoriamente, questo suggerimento in lingua straniera lo scrivo così. La presentazione di un libro deve contenere la sua buona dose di diletto. Deve essere seduttiva senza esagerazioni, empatica, coinvolgente. Tutte cose che dovrebbero portare ogni autore a lavorare anche sul proprio piano affettivo relazionale oltre che comunicativo. Un libro è un prodotto come un altro; al di là dell’indubbia qualità che dovrebbe racchiudere, e che qui non vado a sindacare perché non è oggetto esplicito di questo articolo, necessita di essere conosciuto per il tramite di un autore e di un relatore che con la massima sincerità possibile hanno l’arduo compito di dissodare un campicello comune con il lettore su cui poter seminare curiosità ed entusiasmo in maniera personale e personalizzata. Ecco perché a eventi di scrittura ingessati, fatti di disamine puntualissime e accurate quanto vi pare ma in egual misura noiose e spesso debordanti, io preferisco le interviste condotte con domande mirate in cui la bravura, anche dialettica di uno scrittore, troverà il suo vero banco di prova.
Conclusioni: bravi autori non ci si improvvisa. Mai.Esiste, però, la possibilità di crescere e migliorarsi con un pizzico di umiltà evitando di sentirsi ‘arrivati’ o di abitare in torri d’avorio che non aiutano a dare di noi un’immagine vera al lettore, capace di percepire la ‘fuffa’ molto più di quanto non si pensi. E di vedere oltre quegli effetti speciali da qualcuno tanto amati che a volte sono comodo paravento per occultare con eleganza il nulla totale.
in foto Cristina Orlandi presenta ‘Romanzo Popolare’ di Amarganta al Festival dello Scrittore di Tolè (Bo) del 15.07.18 – foto di Daniela Biagini
Per farmi perdonare dalla mia latitanza in web ecco per voi un piccolo reportage quasi muto del mio recente viaggio in Germania. Per una volta tanto sarete voi a commentare gli scatti miei e di mia figlia Roberta in questa pagina di diario molto poco autorale. Foto selezionate di pancia. Con piccole sottolineature da parte mia. Apparentemente senza nessuna connessione tra di loro. Ma anche no. Nulla capita per caso, mai. Giusto?
A rileggerci presto!
Lucia
Holstentor, Lübeck, Schleswig-Holstein, March 2018
‘Oh che bel castello …’
(cit.)
Berlin Underground – Wagon Sliding Door Detail
‘Sorprendimi’, singolo degli Stadio pubblicato nel luglio 2002
Alexanderplatz, Mitte, Berlin
Ci sono luoghi che, per un motivo o per l’altro, diventano ‘ombelico del mondo’.
A Wonder: “Woman at a Window”, Caspar David Friedrich (1822), Alte Nationalgalerie, Berlin, April 2018
Guardare il mondo dalla finestra è solo una delle prospettive possibili
German Sunset, Lübeck
Che tramonti o sorga, prima o poi il sole fa sempre capolino all’orizzonte
A Graffiti by Fulvio Pinna – East Side Gallery, Mühlenstrasse, Berlin.
Per non dimenticare