Un Libro ti cambia la vita

Un Libro ti cambia la vita.
Con me di sicuro lo ha fatto, regalandomi gioia e soddisfazioni infinite da bambina ottenne, dall’istante in cui ho scoperto che dono potesse essere la lettura leggendo il mio primo libro “da grande” a oggi, adulta fatta. Leggere di continuo mi ha permesso di lavorare di fantasia, sollevandomi da una realtà che facevo fatica ad accettare e che talvolta non capivo per portarmi in luoghi magici lontani fisicamente ma così vicini al mio sentire. A terminare in bellezza anche le giornate più faticose concedendomi qualche pagina di pura meraviglia. A mantenermi come autrice con i piedi ben piantati per terra: c’è sempre qualcuno da ammirare dal punto di vista scrittorio perché è stato in grado di guardarti dentro e di portare allo scoperto quello che faticavi ad ammettere.
Forse dovremmo scrivere meno libri e leggere molto ma molto di più. Lo dovremmo fare come forma di meditazione personale con l’entusiasmo e la voglia di migliorarci mettendo da parte un’autoreferenzialità che non aiuta mai a crescere. Compriamo libri dove più ci pare e regaliamoli alle persone a cui più teniamo invece di prestarli: perché un libro è un amico sincero e intimo e non va dato con facilità a terzi.
Leggiamo sempre e comunque tantissimi libri.
Non ce ne pentiremo, mai.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e persona che studia
In foto Lucia con una delle sue Bibbie, l’opera omnia di Wislawa Szymborska. Lo scatto è della bravissima fotografa Rossana Lamanna, dicembre 2018

Reading Tips “Lithium 48” di Fabio Iuliano e “La diva Julia” di William Somerset Maugham

Con un lieve ritardo sulla tabella di marcia mantengo la promessa fatta a inizio d’anno di condividere con voi le mie letture fatte per diletto e per passione. In questi quasi due mesi di latitanza vi propongo quella di un romanzo breve, “Lithium 48”,Aurora Edizioni (2017), opera di esordio del giornalista Fabio Iuliano e di un altrettanto gradevole romanzo di W. Somerset Maugham, tra i miei autori preferiti da sempre, intitolato “La diva Julia” , Adelphi (2000). Due prospettive diversissime per occuparci di umanità a tutto tondo.
Buona lettura a voi e a risentirci presto

Lucia

Lithium 48 di Fabio Iuliano

Immaginate di avere un vuoto di memoria di 48 ore. Di trovarvi, oggetto di un trattamento sanitario obbligatorio, in una struttura di un Paese che amate profondamente; in cui avete scelto di vivere, eleggendo la sua capitale a vostra casa pro tempore, ma che in un frangente come quello non è il vostro Paese. Di essere prigionieri di dubbi e incertezze che vi catapultano come per un giro sulle montagne russe dalle stelle alle stalle. Preda di una paura, invisibile ma sottile, permeabile che è quella che il mondo, per il tramite di qualcuno che non conoscete (e per il quale siete oggetto di controllo continuo), vi spii e voglia esercitare su di voi una sorta di monitoraggio a cui è impossibile sfuggire. È con questo importante bagaglio emotivo che Simone, blogger e musicista, prestato dall’Abruzzo alla Francia dopo varie peregrinazioni in Europa si appresta ad affrontare il periodo postumo all’attentato alle Twin Towers, filtrando cose persone e situazioni attraverso la percezione distorta, per molti versi distopica, di una routine quotidiana che inizia ad andargli stretta. Cercando di venire a capo di nodi esistenziali importanti stemperati dall’ottimo parterre musicale, ricco di citazioni e di notizie pertinenti, di cui questo romanzo breve è fornito. Un libro che si conquista la simpatia del lettore, a lui empaticamente vicino non tanto per un discorso meramente solidale dovuto al disturbo bipolare di cui il protagonista soffre ma per la percezione netta, condivisa, che la vita sia un palcoscenico a cielo aperto in cui ogni atto sia parte di un canovaccio appena abbozzato suscettibile di cambiamenti e colpi di scena continui, per la maggior parte inimmaginabili, su cui la volontà del singolo ha davvero poco ascendente. Un’opera prima avvincente del giornalista/blogger e musicista aquilano Fabio Iuliano dal formato snello che colpisce l’immaginario di chi lo ha tra le mani stimolandolo a leggere di corsa sino all’ultima pagina per “sapere come va a finire” con il contrappunto adrenalitico, “alternative rock”, della musica preferita evocata dal creatore della storia.

lithium

Fabio Iuliano, Lithium 48, ISBN 9788894808162

La diva Julia

Julia Lambert è un’attrice inglese di teatro di successo, grazie anche all’oculata amministrazione di sé stessa dal punto di vista professionale portata avanti da suo marito Michael Gosselyn, all’inizio della storia attore di bell’aspetto, corteggiatissimo ma mediocre come teatrante. L’uomo in seguito si reinventerà abile manager grazie al successo riscosso dalla moglie al punto da diventare pian piano affermato impresario teatrale. Smettendo i panni della persona di cui lei si era da giovane innamorata: un uomo che, tuttavia, per quieto vivere aveva ceduto al suo amore con la benedizione dei suoi genitori, conquistati dall’aspetto bon ton della ragazza. Julia asseconda di buon grado le mire e le ambizioni del suo compagno all’inizio per mera dedizione, poi per pura convenienza, rinunciando a una parte del proprio vissuto (ad esempio negando di essere figlia di un veterinario e millantando un padre dottore consigliata in ciò da Gosselyn). Cerca, quindi, stimolata dal suo pigmalione di entrare a far parte della Londra bene sfruttando la benevolenza e l’ammirazione di cui è oggetto per consolidare la sua ascesa artistica. Incapace di vivere di vita propria, la donna preferisce barcamenarsi nelle vicissitudini quotidiane mutuando battute e caratterizzazione dai personaggi che interpreta sul palcoscenico fino al primo colpo di testa che la vede cedere alle avances di un suo giovane ammiratore, un colletto bianco di modesta cultura e sensibilità che però ha il potere di scuoterla dal torpore e dal disamore in cui la sua vita matrimoniale è con l’andare del tempo precipitata. Al di là delle vicissitudini lavorative (qualcuno vorrebbe metterla in un angolo e spodestarla del ruolo di protagonista per il quale ella ha lavorato duramente spettacolo dopo spettacolo) l’unico punto di riferimento certo della sua vita è rappresentato dall’amore materno per suo figlio Roger, paradossalmente molto più capace dei suoi genitori di mantenersi con i piedi ben piantati per terra e di saper inquadrare entrambi per ciò che essi nella realtà sono. “La diva Julia” , ritratto della più grande attrice d’Inghilterra, come pomposamente l’apostroferà spesso Michael nel corso dell’intera narrazione, rappresenta uno spaccato notevole condotto soprattutto dietro le quinte e venato di ironia graffiante dell’ambiente artistico teatrale londinese degli anni trenta del secolo scorso  grazie all’abilità scrittoria di Somerset Maugham che all’epoca si documentò con dovizia di particolari per dare verosimiglianza al suo romanzo articolato con la tecnica del narratore onnisciente. Divertendosi di gusto, grazie a tale artificio, nel lasciar trapelare, spesso con fare ammiccante, tutto ciò che passa per la testa della sua bella e ambiziosa protagonista.

julia

William Somerset Maugham, La diva Julia, ISBN 9788845915437

Haiku di Buona Pasqua

Non sono una grande poetessa perciò prendete queste mie righe per quello che sono nella realtà: una sorta di  divertissement scrittorio rubato al fluire del tempo. La settimana di Pasqua volge al termine alternando nuvole, pioggia e sole inframezzati da piccole tempeste che si concludono in modo fortunatamente rapido e indolore. Le giornate continuano ad allungarsi sulla nostra quotidianità punteggiata da piccole e grandi incombenze che non sempre riusciamo a rimandare e che la fanno da padrone sui propositi migliori. 
La Primavera c’è e si sente, dentro e fuori di noi.
Auguri ricamati di serenità e salute a tutti. A rileggerci presto.

Lucia 

Haiku di Primavera

Scrivo veloce

mentre la pioggia fina

canta sul tetto

Lucia Guida (2024)

crepuscolo sul mare
“Crepuscolo sulla spiaggia di Pescara”, marzo 2024, foto di Lucia


Reading Tips: “Grande Meraviglia” di Viola Ardone e “Un anno con Salinger” di Joanna Rakoff

Leggere è uno dei miei passatempi preferiti e uno dei modi che mi concedo talvolta per chiudere in bellezza le mie giornate. Per un periodo di tempo piuttosto lungo ho recensito da freelance su siti di varia tipologia con l’unico scopo di comunicare ad altri le sensazioni che leggere un libro mi dava facendolo soltanto se quella determinata opera aveva il potere di suggerirmi qualcosa.
Uno dei propositi di questo nuovo anno è quello di continuare a impegnarmi in questa impresa solo ed esclusivamente per me stessa, continuando a prediligere storie che mi colpiscano di cui parlare come lettrice senza nessun’altra pretesa. Dei semplici suggerimenti di lettura pubblicati ogni mese e mezzo da cogliere, se pensate che ne valga la pena, filtrati attraverso la mia emotività di Persona e la mia idea di Scrittura.
E ora andiamo a incominciare.

A presto

Lucia

Grande Meraviglia di Viola Ardone

Elba è un’adolescente nata in quello che chiama mezzomondo, un ospedale antecedente alla legge Basaglia in cui sua madre, una giovane tedesca, è stata internata da un marito poco propenso ad avere al suo fianco una moglie ribelle che lo ha tradito con un altro. La sopravvivenza in un universo difficile è tutta nella capacità che Elba ha di fluire, come il grande fiume di cui porta il nome, attraverso la sofferenza, le incongruenze, i non detti e le cure invasive a cui gli ospiti della struttura sono sottoposti da chi vi lavora per i quali, unendoli idealmente nel suo microcosmo, lei ha pensato a soprannomi illuminanti, non facendo distinzione alcuna tra pazienti e operatori: Gilette, Nonna Sposina, la Nuova, Mastro Lindo, Lampadina, Riccioli d’Oro .  Per Fausto Meraviglia, giovane medico di fede basagliana, Elba rappresenta il suo personale contributo (e per certi versi riscatto) nei confronti di una vita professionale ma anche personale priva di grandi slanci o successi eclatanti, condotta con qualche distrazione che gli sarà fatale. L’opportunità di prendersi cura di lei come una sorta di novello Pigmalione che il medico si è arrogato di concedersi non avrà però gli effetti sortiti perché Elba sceglierà per sé una vita diversa, più consona alle sue esigenze e alla sua sete di risposte esistenziali, lontana dal suo benefattore. Il mio personale messaggio in bottiglia è tutto nella metafora potente contenuta in queste pagine di quanto, nella vita, a volte sia importante “lasciare andare” cose, persone e situazioni su cui abbiamo, ahimè, poteri molto limitati.

grande meraviglia

Viola Ardone, Grande Meraviglia, ISBN 9788806257620, € 18,00

Un anno con Salinger di Joanna Rakoff

Una giovane neo laureata e appassionata di letteratura di belle speranze,  (personali ma anche scrittorie, dal momento che uno dei suoi sogni è quello di diventare un giorno autrice) riceve il suo battesimo di fuoco negli spazi di un’agenzia letteraria che annovera tra gli autori niente meno che penne rinomate come Judy Blume o  J. D. Salinger, dipinto negli ultimi anni della sua vita. Jo, Buba per Don, suo partner distratto perché forse più proteso verso l’illusione di scrivere qualcosa di unico e memorabile che verso la costruzione di un rapporto efficace con la sua donna, lavora in modo indefesso per l’Agenzia, una delle più prestigiose e antiche di New York a fronte di uno stipendio assolutamente al di sotto di ciò che le occorrerebbe per vivere nella grande mela in modo dignitoso.  Stretta tra i suoi doveri professionali, le sue ferite esistenziali in cui ci sono anche un padre e una madre che non l’hanno mai gratificata abbastanza e a cui lei nasconde le sue difficoltà anche economiche, Joanna si concederà il lusso di diventare trait d’union tra Jerry, (come Salinger viene confidenzialmente apostrofato in ufficio) a insaputa di quest’ultimo e dei suoi datori di lavoro e il suo pubblico più ampio e variegato invece di confezionare per questo risposte automatiche. Continuando a indossare le sue mise raffinate e fané da ragazza bon ton impiegata in un ufficio della Quarantanovesima alle prese con i suoi compagni di lavoro, la sua Direttrice austera e strumenti di lavoro affascinanti ma più obsoleti di un McIntosh come il dittafono o la macchina da scrivere, barcamenandosi alla meno peggio in due rapporti affettivo-sentimentali, entrambi pieni di carenze, spinta dalla sua voglia di migliorarsi e di emergere agli occhi del mondo in una città stupefacente ma distaccata nei suoi confronti come nel suo primo giorno di lavoro. Riuscendo, tuttavia, a mantenere intonso il suo amore per le Lettere come unico baluardo verso un futuro che talvolta fa fatica a immaginarsi.

un anno con salinger

Joanna Rakoff, Un anno con Salinger, ISBN 978 88 545 08682, € 17,00

New Year, New Life, New Start: un pomeriggio al cinema con “Il ragazzo e l’airone” di Hayao Miyazaki

Anno nuovo, vita rinnovata, nuovi inizi. Un nuovo template per la mia pagina di autrice su WP e un pomeriggio al cinema con “Il ragazzo e l’airone” di. H Miyazaki. Perché nella vita nulla è lasciato al caso, mai. Per voi i miei appunti di viaggio e la mia lettura informale del film, da amica di penna e di storie.
A rileggerci presto

Lucia


風を受け走り出す がれきを越えていく

この道の行く先に 誰かが待っている

光さす夢を見る いつの日も

地球儀, 米津 玄師 




La vita ci offre sempre spunti grandiosi per chiudere il cerchio.

Con me lo ha fatto invogliandomi ad andare a vedere al cinema l’ultimo capolavoro di Hayao Miyazaki, Il ragazzo e l’airone, prodotto da Studio Ghibli e distribuito in Italia da Lucky Red. È la storia di un preadolescente tormentato dalla prematura perdita di sua madre e insofferente verso suo padre e verso la sua nuova compagna, Natsuko, sorella di sua madre, nei confronti della quale non riesce a nutrire la medesima incondizionata accettazione mostrata dalla donna nei suoi confronti, né accetta la sua gravidanza che lo trasformerà in fratello maggiore. Il film, dal I gennaio anche nelle sale italiane, ha fatto incetta di premi e di incassi oltre ad aver stuzzicato la curiosità degli spettatori per la lunga gestazione, metastoricamente parlando, che ha spinto il suo artefice a interpretare attraverso un lungometraggio animato di più di due ore la complessità della realtà di tutti i giorni. Tra i tanti notevoli spunti di riflessione quello che porto via con me è la considerazione vitale di come non sia peccato cambiare opinione sulla gente e sulle cose del mondo se soltanto ci si rende conto di essere sul punto di compiere un errore madornale. Attraverso un percorso alla Lewis Carroll,  popolato da personaggi bizzarri equamente suddivisi tra figure benevole e altre che lo sono molto meno nonostante l’apparenza piacevole e colorata, Mahito crescerà e si evolverà grazie a  un personalissimo viaggio dell’eroe espiando la sua iniziale (anche se umanissima e per certi versi condivisibile) mancanza di empatia verso Natsuko, unica dall’inizio della storia ad avergli teso una mano per riportarlo nella tranquillità di un’esistenza domestica fatta di affetti concreti. La mia chicca personale finale extra è stata ascoltare a fine proiezione, quale parte della colonna sonora del film, il brano 地球儀(ちきゅうぎ)Chikyuugi  “Spinning Globe” interpretato da  Kenshi Yonezu; pezzo in giapponese che le sensei Haruka-san e Grazia-san avevano proposto quest’anno a noi corsisti della sessione invernale Nyūmon 2 quale input extra da coltivare e su cui esercitarci. Ve ne propongo il testo in lingua originale e nella traduzione inglese perché possiate fruirne appieno. Quanto a me, spero di riprendere al più presto e in maniera più sistematica e costante il percorso culturale e linguistico nel paese del Sol Levante iniziato nella primavera scorsa.

僕が生まれた日の空は 高く遠く晴れ渡っていた

行っておいでと背中をなでる 声を聞いたあの日

季節の中ですれ違い 時に人を傷つけながら

光に触れて影を伸ばして さらに空は遠く

風を受け走り出す がれきを越えていく

この道の行く先に 誰かが待っている

光さす夢を見る いつの日も

とびらを今開け放つ 秘密をあばくように

あき足らず思いはせる 地球儀を回すように

僕が愛したあの人は  誰も知らないところへ行った

あの日のままの優しい顔で 今もどこか遠く

雨を受け歌い出す  人目もかまわず

この道が続くのは 続けと願ったから

また出会う夢を見る いつまでも

ひとかけら握りこんだ 秘密を忘れぬように

最後まで思いはせる 地球儀を回すように

あぁ、小さな自分の 正しい願いから始まるもの

ひとつ淋しさを抱え 僕は道を曲がる

風を受け走り出す がれきを越えていく

この道の行く先に 誰かが待っている

光さす夢を見る いつの日も

とびらを今開け放つ 秘密をあばくように

手が触れ合う喜びも 手放した悲しみも

あき足らず描いていく 地球儀を回すように



The clear sky on the day I was born was

So high, distant, and endless

The day I heard a voice patting me

On the back telling me to go ahead

Faces I met in the seasons

At times hurting one another

Shine by the light, the shadow extends

As the sky grows further away

I catch the wind and start running, overcoming the rubble

At the end of this road, someone is waiting for me

Dream of light shining through, at any day of the week

Open the door this moment, like revealing hidden secrets

Can’t hold myself longing for more, like the spinning globe

The person I loved

Has gone to somewhere no one knows

With the usual kind smile as any other day

Still somewhere far away

I take in the rain and start singing, not minding if seen

This road continues because I wished it would continue

I dream of meeting again, for ever and ever

I grasped the fragment firmly, so the secret remains

I’ll keep longing till the end, like the spinning globe

It all starts from an innocent wish made long ago

Carrying the loneliness in my heart

I turn the corner

I catch the wind and start running, overcoming the rubble

At the end of this road, someone is waiting for me

Dream of light shining through, at any day of the week

Open the door this moment, like revealing hidden secrets

The joy of holding ones hand, the suffering of losing one

Can’t hold myself from picturing, like the spinning globe*

*parole, melodia e interpretazione di K. Yonezu




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ph. credits: una scena del lungometraggio e una delle locandine filmiche reperibili su luckyreddotit

Buona fine d’anno e buon principio d’anno – Enjoy the Rest of the Year and Happy New Year

Capodanno

È capodanno:
tra il cielo e la terra
inizia l’armonia.

Masaoka Shiki

da Poesie, Acquaviva ( 2004)

Col senno di poi per me il 2023 è stato un anno in cui tutto si è compiuto nella maniera migliore anche se con una lentezza disarmante. Un ritmo esistenziale troppo morbido per la Lucia impatiens che, però, ha avuto il pregio di aiutarmi a mettere a punto molte cose della mia vita che erano in bilico e che necessitavano di una sistemazione (o soluzione, se preferite) diversa e migliore. Mi sono sentita spesso come una studentessa  in procinto di sostenere un esame a porte chiuse seduta su una panca di fronte alla stanza in cui entrerà per essere esaminata. Pronta per cimentarvisi ma timorosa di farlo. Dubbiosa su parti del programma ma nel contempo ansiosa di liberarsi di un fardello che è diventato troppo pesante da portare sulle spalle. Che alla fine si è seduta di fronte al suo examiner e ha dato la stura a tutto ciò che sapeva consapevole che l’esperienza e la conoscenza (ma anche le competenze possedute) non l’avrebbero mai messa del tutto al riparo dalla propria emotività. Chi nasce tondo quadrato non muore, dura lex sed lex. E poi, una volta sostenuto l’esame ha apprezzato sé stessa per aver dato il meglio possibile, si è alzata, ha ringraziato e se n’è andata a passeggiare in riva al mare, affidando alla risacca tutto ciò che avrebbe voluto dire o fare e che alla fine più o meno scientemente ha deciso di non dire o non fare.
Anche questo blog, nato come luogo privilegiato in cui esprimermi ma nella realtà assai spesso trascurato perché sacrificato ad altre priorità ha bisogno di una mano di restyling seria ed efficace. Soprattutto perché è il momento di mettere tutte le carte in tavola: inclusa quella in cui Lucia si assume la responsabilità di mostrare anche attraverso ciò che scrive tutta sé stessa senza intermediari “altri” comodi e compiacenti di sorta.
Quindi, cari tutti, anno nuovo vita nuova.
Di più non voglio dirvi; voglio tuttavia come sempre ringraziare l’Universo e coloro che per il suo illuminato tramite mi hanno condotta sino a questo punto insegnandomi a danzare sotto la pioggia prima di condurmi al sicuro e all’asciutto su una vera e propria pista da ballo.
L’appuntamento è a breve, a brevissimo. E questa volta è una promessa solenne. Nel frattempo il mio augurio sincero e condiviso è quello di centellinare questi ultimi istanti del 2023, tenendo però bene a mente e non perdendo mai di vista il filo lucente, sottile ma robusto dell’Armonia che ciascuno di noi regge in mano e che ha contribuito a dipanare pian piano perché ha realmente voglia di tessere qualcosa. Un oggetto unico che abbia prima di tutto significato per la propria unicità. Una piccola briciola di infinito messa a disposizione di chi possiede occhi per intravederla.

Lucia

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Scatto di Robert Doisneau (1912-1994)

In Arkadia

Durante tutti questi mesi ho dedicato le mie energie a tante cose belle e creative mentre provavo a crescere un po’ scrittoriamente.
Pochi giorni fa ho firmato per Arkadia Editore che pubblicherà a fine primavera il mio quarto romanzo. Sono felicissima di questo importante tassello che mi aiuta ad ampliare i miei orizzonti di affabulatrice e di persona. Spero che questa nuova avventura mi porti verso Itaca con consapevolezza e lievità rinnovate. Io sono felice, voi siatelo per me, di cuore.

Lucia

Lucia Guida contratto Arkadia 2.jpg copia
“At Home”, scatto di ottobre 2023

“Non isdegnare queste
Nelle spiagge di Pindo
D’erbe, e di fior conteste
Per man d’Illustri Femmine canore
Che mal grado di Morte altrui dan Vita”

Giovanni Battista Recanati (1687-1734/35)

Thinking and Writing as an English Teacher – 18th Lesson


Rampant ambition is addictive to those who practise it

 

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ph. credit: flickrdotcom

 

“L’ambizione sfrenata crea dipendenza in coloro che la praticano”